La si può notare spesso mentre resta
affacciata a quella solita finestra del suo appartamento che si apre proprio
sopra la strada, la nostra vicina di casa del secondo piano, e lei in quelle
volte sembra sempre osservare con un certo interesse chiunque per un motivo o
per l’altro si trovi a passare da queste parti. Non mostra l’espressione di chi
si preoccupa davvero di coloro che stanno transitando da qui, e forse non è
neppure troppo curiosa delle cose che fanno o che accadono agli altri, in ogni
caso spesso lei si fa vedere con le braccia conserte sopra al suo davanzale, a
quella medesima finestra, ma con la testa forse perduta dietro chissà quali altri
pensieri, ad osservare in modo generico ciò che succede lungo la strada. Certo,
si sarà fatta senz’altro un’opinione completa di ognuno di noi, ma è anche
probabile che non sia esattamente questo che la interessi davvero.
Sicuramente conosce abitudini e
orari di tutte le persone che abitano in questo nostro palazzo, ma in fondo non
c’è niente di male nel suo pensare qualcosa di tutti noi che abitiamo tra
queste mura in comune. Anna per esempio la saluta sempre, quando torna da
fuori, mentre Francesco e Corrado sembrano fingere di non vederla neanche,
magari per motivi assolutamente diversi. Lei osserva senza insistenza, e forse
pensa a quello che stanno facendo tutti gli altri lungo la via: persone che
tornano da una passeggiata, oppure dal lavoro, o dalle normali faccende
quotidiane, Probabilmente si immedesima in loro, riflette direttamente su quello
che secondo lei stanno pensando, e magari riesce ad avvertire dentro di sé la stessa
piccola emozione che può dare quel ritornarsene a casa di qualcuno, oppure la
soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile, da parte di un altro, oppure avere
vissuto delle ore particolarmente importanti.
E’ una persona qualsiasi,
indubbiamente, lei è un tipo di donna che generalmente non rimane neanche un
attimo nella nostra memoria, perché è proprio una qualunque vicina di casa che
puoi incontrare in ogni momento sul portone mentre stai uscendo, e magari in
quel caso la saluti con un cenno del capo, ma lo fai solamente per ordinaria abitudine,
perché devi pensarci almeno un momento per ricordare davvero chi sia. Invece
quando sta là, incorniciata in quella finestra, sai perfettamente chi sia quella
figura che adesso ti guarda, ed anche se possono darti fastidio i suoi modi di
scrutare le tue abitudini e tutte quelle degli altri, è come se il suo sguardo
si mostrasse in qualche maniera rassicurante, capace di ricordarti che quella è
davvero casa tua, e che lei almeno virtualmente ne è la guardiana.
Forse la nostra vicina riesce
addirittura a vedere qualcosa che per noi non è più presente, e nel suo mondo
di immagini è come se tutte le figurine che si muovono sotto quella finestra
fossero comprese all’interno di una grande regia, di cui solo lei riconosce
linee guida e dettami. Inutile sperare di sfuggire al suo occhio: il suo
pensiero finale comprende probabilmente già ognuno dei nostri gesti di persone
normali, e i nostri passi lenti o affrettati che siano, restano sicuramente all’interno
di ogni sua considerazione preventiva. È soltanto una vicina di casa, questo è
sicuro, ma nello stesso tempo è anche una parte della nostra coscienza.
Bruno Magnolfi
Nessun commento:
Posta un commento